OSTIGLIA – Sta per concludersi un anno che si può considerare “nerissimo” per il settore del commercio nella cittadina di Ostiglia: la fine del 2022 sancirà infatti il definitivo abbassamento della saracinesca per nove attività. In alcuni casi si tratta del semplice raggiungimento dell’età della pensione per i titolari, ma per altri non si esclude che la particolare congiuntura, fatta anche di pesanti rincari per le spese fisse, abbia giocato un ruolo decisivo. Nel frattempo i negozi chiudono, non si vedono aperture all’orizzonte e nei cittadini cresce la preoccupazione sul destino di un paese comunque baricentrico nel territorio del Destra Secchia.
Nei giorni scorsi avevamo dato notizia della chiusura della storica cartoleria “Luana”: ad essa vanno ad aggiungersi altre 8 attività in categorie merceologiche tra le più svariate, a testimonianza di una situazione di crisi che non colpisce un solo settore. Al di là delle motivazioni, colpisce anche il fatto che, all’orizzonte, non si veda un possibile ricambio: il saldo tra attività che chiudono e attività che aprono è fortemente sbilanciato verso le prime e questo comporta un vero e proprio svuotamento del centro. Va detto che la crisi non sta guardando in faccia ad alcun centro e anche il capoluogo è in sofferenza, tuttavia nel caso di Ostiglia la visibilità è maggiore anche in ragione delle dimensioni della cittadina e del numero di attività presenti. Il cui calo sembra irreversibile.