Per il terzo anno consecutivo, quattro ricercatori e venti cittadini stanno abbracciando il progetto di ricerca coordinato dall’Università di Lovanio, in Belgio. Progetto secondo il quale è possibile cercare soluzioni alternative che permettano alle persone di riscaldarsi impiegando molta meno energia, secondo l’assunto che occorre “Riscaldare i corpi, non le pareti”.
Geoffrey Van Moeseke è ricercatore e cavia del progetto. Nel suo salotto a Louvain-la-Neuve, nel Belgio centrale, il termometro segna 14,5 °C. All’esterno le temperature sono sotto lo zero. Nonostante il gelo, che si vede attraverso le grandi finestre del suo salotto, l’uomo dice di non sentire il freddo. “In famiglia siamo in sei, abbiamo una casa di 200 metri quadrati e, al momento, impostiamo il termostato centrale a 15°C al massimo”, spiega.
La prima cosa che i ricercatori raccomandano? Adattate il vostro guardaroba. “Al momento indosso un classico maglione di cotone con sopra un vecchio e caldo cardigan. Sotto, ho ancora due strati: una maglietta e un abbigliamento tecnico sportivo, da outdoor, che porta davvero qualità”, spiega. Per i piedi, calzini e “vecchie pantofole foderate che sono estremamente calde”. Il secondo consiglio è quello di utilizzare pannelli elettrici radianti. Geoffrey Van Moeseke ne ha due, che accende per una o due ore al giorno: uno in soggiorno, l’altro nella camera da letto del figlio maggiore, la stanza più fredda della casa, dove la temperatura media raramente supera i 12°C. Questo pannello radiante emette rapidamente un calore potente. Sul loro sito web, i ricercatori consigliano anche la mantellina elettrica per il riscaldamento, che secondo loro “si ripaga in un mese”. Davanti al computer, alcuni utilizzano tappetini riscaldati per il mouse.