“Con risorse spese bene dall’Europa, si può ragionare prevalentemente con il Nord Africa per produrre l’energia che serve, diversificando e l’Italia può diventare la porta d’ingresso in Europa dell’energia prodotta in Africa”. La premier Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno, tocca la questione energetica e ritorna sulla definizione di ‘Piano Mattei per l’Africa’: “Ho citato Enrico Mattei non solo perché si parla di energia, ma perché l’atteggiamento che deve avere l’Italia nei confronti dell’Africa deve essere non predatorio. Noi non andiamo di solito in un’altra nazione per portare via qualcosa, ma per lasciare qualcosa e per costruire rapporti in cui c’è pariteticità. Il tema dell’energia offre l’occasione all’Italia e all’Europa di tornare a essere presente in Africa, in passato abbiamo indietreggiato. Ora abbiamo la possibilità di fare da Nazione capofila di questo nuovo approccio all’Africa, che ha interesse a investire in alta tecnologia in termini di approvvigionamento energetico”. Rispetto a questo, la premier evidenzia che “il Sud Italia ha un potenziale enorme di produzione di rinnovabili, un pannello fotovoltaico può produrre il 30% di energia in più rispetto a uno puntato nel Nord” e ricorda che l’Italia sta “lavorando per risolvere i colli di bottiglia nelle forniture di gas nei nostri gasdotti all’altezza del centro Italia, azione che permetterebbe di valorizzare anche il Meridione”, senza dimenticare il procedimento – avviato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – autorizzativo per la nuova interconnessione elettrica di Terna tra l’Italia e la Tunisia, il ponte energetico sottomarino da 600 MW in corrente continua che collegherà Europa e Africa.